
Scelgo di raccontarmi attraverso una biografia informale, non didascalica e cronologica ma descrivendomi attraverso un testo che consenta di comprendere il modo in cui faccio e vorrei fare fotografia. ll tipo di fotografia a cui mi ispiro non è una fotografia tecnicamente perfetta, bensì una forma d’arte capace di trasmettere emozioni e farle provare agli utenti. Una fotografia concettuale, che descriva persone più che cose, che sia in grado di far emergere la parte “significativa” di ognuno di noi e dell’attimo che stiamo vivendo.
Tendo a rappresentare tutto ciò che in qualche modo è in grado di dire qualcosa, di parlare silenziosamente attraverso la sua rappresentazione, un istante, uno sguardo, un dettaglio. Tutto quello che viviamo crea in noi in maniera del tutto naturale una risposta, sotto forma di emozione di azione o di espressione.
La viva sensazione suscitata da qualcosa, vivere e trasferire queste emozioni tramite la fotografia.
“Mentre per molti l’istante è un simbolo di spensieratezza e casualità, esse è in realtà un’intuizione fulminea, qualcosa che per vari motivi desideriamo perpetuare e che può avere un autentico valore umano e storico. Quanto più guardiamo, tanto più vediamo e quanto più vediamo, tanto più reagiamo”.
Anselm Adams